Gdm, s’infittisce il “giallo” sul futuro della grande distribuzione made-in-Calabria

“Caso Gdm”, aveva destato delusione (ma anche divisione tra le forze sociali riguardo alle modalità) il ricorso “annunciato” alla Cassa integrazione guadagni straordinaria (la Cigs) da parte del gruppo imprenditoriale nei confronti di tutti i suoi dipendenti a partire dal 12 luglio. Una parabola però ben comprensibile, in attesa delle nuove mosse da parte dell’acquirente.

Novità più che positive che sono arrivate veloci come un siluro: l’azienda subentrante Eurologistik di Marcello Foti ha fatto sapere, infatti, d’essere intenzionata a ricominciare nei tempi più stretti l’attività nella distribuzione organizzata, levando un po’ di lavoratori dalla Cigs.

E la velocità-flash con cui ciò è avvenuto, in una fase parziale ma significativa, ha stupito tutti: già ieri, infatti, è pervenuta a lavoratori e sindacati una lista di 74 unità che già a partire da oggi sarebbero state utilizzate “sul campo”. Praticamente, senza aver mai affrontato neppure un giorno di Cigs (visto che è proprio oggi il “D-day” dal quale inizia per i rimanenti colleghi).

Proprio qui, tuttavia, s’è innervata una rapidissima, rovente polemica: gli oltre 70 “fortunati” sono stati sì indicati, ma – lamentano maestranze e sindacalisti – senza alcuna concertazione e dunque, anche per questo, senza previa individuazione dei criteri da utilizzare per scegliere il “bacino” da enucleare dall’insieme dei lavoratori destinati alla cassa integrazione straordinaria.

E’ stato un lampo: nel corso della partecipatissima assemblea di ieri tutti solidali, tutti d’accordo, col mero avallo della Triplice sindacale stamane tutti i dipendenti Gdm si sono presentati davanti ai luoghi di lavoro, allestendovi emblematici sit-in spontanei. Nessuno, tra i 74 prescelti, è invece entrato nei punti-vendita, a testimoniare la propria vicinanza ai colleghi e a una “causa” comune, a costo di non rientrare tra i 74 «nel modo in cui effettivamente dovranno essere selezionati». Un gesto nobile, vista la fame di lavoro che c’è e la concreta situazione di tutte le unità già alle dipendenze del gruppo attivo nella grande distribuzione.

«Eurologistik a mio parere s’è rivelata particolarmente superficiale – afferma Sabrina De Stefano, segretario provinciale Uil-Tucs – nell’individuare un centinaio di lavoratori da collocare e iniziare a impiegare nei punti-vendita, senza tenere conto di precisi criteri ai fini della continuazione della Cigs o dell’inizio del rapporto». Stando così le cose, Cgil Cisl e Uil hanno promosso per domattina (alle 11,30 all’Hotel Excelsior) un incontro nel corso del quale decidere i criteri utili a definire chi – per il momento, almeno – dovrà continuare a stare in Cigs e chi avviare immediatamente al lavoro.

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