Il Pd e i suoi mille guai. Prendiamone “uno”…… Mario Meliadò intervista Mario Adinolfi, candidato alla segreteria nazionale (4 – ultimo)

(QUATTRO – segue)

Occuparsi della mozione-Adinolfi è impossibile, senza occuparsi anche della tessera al blogger, comico, fondatore di liste civiche etc. etc…. Beppe Grillo.

Tu sei favorevole a concedergliela. Io però ho scolpite in mente le parole – ancora – di Debora Serracchiani: caro Beppe, sei pronto a sposare storie, personaggi, intenti di questo partito?

Senza contare che se la stessa risposta la si pretendesse (seriamente) da tanti dirigenti locali, si eviterebbe forse di leggere poi d’inchieste devastanti, di trasmigrazioni-adinolfi11shock e così via…

<Ma sì, è chiaro che io sogno un partito “aperto”. Non è un caso che la mia mozione abbia per motto “Tutti dentro”: tutti inclusi, senza ostracismi di sorta. Dunque, neanche per Grillo. Però a lui, nei miei vari appelli, l’ho detto chiaro: vieni nel Pd solo se non è una “grillata”, solo se vieni per restare indipendentemente dalla leadership e, se corri alle Primarie, qualunque sia il risultato che otterrai… Ricapitolando, non posso immaginarmi un partito “gonfiato” da centinaia di migliaia d’iscrizioni fasulle e che poi però nega la tessera solo a Grillo, apparentemente per paura che il timone vada proprio a lui… Ma è ovvio che l’iscrizione non dev’essere mai “costruita a tavolino”. E invece, in Calabria come in Campania o altrove, troppo spesso far parte di un partito, anche dei Democratici, sembra sia soltanto una “maglietta” da indossare per propria convenienza. E, ovviamente, da togliere appena fa un po’ caldo>.

(QUATTRO –  fine)

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