I Forconi tra sottovalutazione, Casta, traghetti e botte da orbi

«Politici di m…, fino a quando abuserete ancora della nostra pazienza?».

Già nel loro volantino, diffuso agli imbarcaderi dei ferry-boat di Villa San Giovanni, i “forconi” sono chiarissimi: siamo tornati, ci siamo stufati della politica sterile di sempre e vogliamo risposte.

Sono giorni che il “Movimento dei forconi”, dopo un ampio tour sulle sponde siciliane, è sbarcato nuovamente in Calabria, proprio nella località-simbolo del traghettamento fra un lato e l’altro dello Stretto: Villa San Giovanni.

Lì sono accampati coi loro Tir e autoarticolati camionisti siciliani, calabresi e di altre zone del Paese, uniti nella protesta antitasse e in certa misura antiStato, con tanto di gazebo e volantinaggio per sensibilizzare residenti, turisti, passanti verso la loro “causa”. Il tutto dovrebbe concludersi dopodomani, venerdì 13, almeno quanto al territorio villese.

“Forconi” che peraltro, stando a sentire le loro lamentele, debbono combattere con un nemico pervicace e insidioso almeno quanto i “negatori di Democrazia” che siedono in Parlamento e al Governo: la sottovalutazione da parte un po’ di tutti gli organi di stampa, che anche nel gennaio scorso ci misero molto molto più del dovuto a intuire la consistenza e la serietà delle intenzioni (ma soprattutto dei possibili danni per l’economia del Paese) legate al seguitissimo movimento dei Forconi….

«A quale limite si spingerà la vostra sfrontatezza?», si legge tra l’altro in riferimento ai «privilegi» della Casta («vitalizi, stipendi e pensioni fino a 30.000 euro al mese» a fronte dei «cittadini in ginocchio»), e poi più avanti nel volantino “programmatico”: «Siete voi i veri parassiti della società. Il vostro tempo è finito. Contro di voi restano solo i Forconi».

Iniziative che, anche dal punto di vista verbale, hanno certamente a inizio d’anno un loro precedente ben preciso, quando rallentamenti e blocchi stradali dei Tir inquietarono un Paese intero. A Lamezia Terme, in particolare, ci fu un “blocco” assolutamente micidiale: per numero d’autotreni partecipanti, per numero d’automobilisti bloccati, per la centralità dello snodo lametino per uomini e merci (essendo Lamezia sede di un’importantissima stazione ferroviaria, dell’hub aeroportuale regionale, del fondamentale svincolo autostradale dell’intera regione).

Quanto allo step calabrese, ieri sera intorno alle 22, la svolta che non t’aspetti. Un camionista non appartenente al movimento che – a quanto pare, giunto a gran velocità – forse disinformato del blocco prima è stato costretto a “inchiodare” con una frenata notevole, in un secondo momento ha provato (inutilmente) a oltrepassare il blocco, poi ha scatenato “a freddo” una violenza primordiale. Sceso velocemente dall’abitacolo del suo Tir, il camionista a iniziato a menar sprangate addosso a tre malcapitati, a quanto pare bellamente seduti ai tavolini di un bar della zona; uno per puro miracolo è stato attinto solo lievemente al viso, un altro in modo è stato colpito in maniera assai più seria alla testa e poi ricoverato per un presunto trauma cranico da accertare.

Chiaramente, a quel punto il camionista ha rischiato il linciaggio da parte dei “Forconi”, del tutto fuori controllo per quell’immotivata scarica di violenza nei confronti dei componenti del loro movimento. E sul posto – che già aveva visto sopralluoghi del questore Guido Longo e dello stesso prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli – la calma, molto a stento, è tornata solo grazie all’immediato intervento delle forze dell’ordine.

Stamattina, in conferenza stampa, i vertici del movimento – in testa il leader Mariano Ferro – hanno fatto sapere d’aver chiesto ormai pure formalmente la proroga della loro manifestazione villese anche oltre il 13 luglio: «Il Governo sta tagliando su tutto tranne che sulle spese della politica. E’ da qui che nasce la nostra rabbia. C’è una parte della società che non vuole fare sacrifici», ha affermato Ferro, nel dar notizia che (fortunatamente) tutt’e tre i colleghi “forconi” assaliti dal camionista, tutto sommato, stanno bene.

A ogni buon conto, non si può omettere che il movimento – in parallelo – sta pure un po’ cambiando pelle, valutando l’opportunità di “cogliere al volo” il vento dell’antipolitica che monta: primo esperimento, salvo sfracelli, sarà già a novembre prossimo, con la partecipazione diretta con una lista “Forconi” alle Regionali siciliane, che si terranno a scadenza anticipata per le dimissioni da tempo annunciate dal governatore e leader dell’Mpa Fefè Lombardo.

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