Scioglimento Comune di Reggio, Fedele incita Arena: “Opportuno impugnare il decreto”

“Star” della politica calabrese, Luigi Fedele da Sant’Eufemia d’Aspromonte – una solidissima carriera politica in Forza Italia prima e nel Popolo della libertà poi, assessore regionale al Turismo e poi presidente del Consiglio regionale, deputato pidiellino e poi capogruppo berlusconiano a Palazzo Campanella, oggi assessore regionale a Trasporti e Internazionalizzazione –, ha una certezza e un consiglio.

La certezza: sciogliere per «contiguità mafiosa» il Consiglio comunale di Reggio Calabria è stato un drammatico errore. Il suggerimento: caro Demy Arena… contro questo provvedimento, dovresti fare ricorso.

Assessore Fedele, ci rivolgiamo a lei da politico del Reggino… Sta per entrare in Camera di commercio per un importante appuntamento sull’internazionalizzazione. A pochi metri da qui, ha appena avuto luogo l’insediamento della commissione straordinaria, dopo lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria…

«Io credo che lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria sia e sarà una tragedia per la città. Alla fine non ci sarà alcun giovamento, anche perché i cittadini non avranno un riferimento e soprattutto non ne avranno uno come il sindaco Demy Arena, persona capace e preparata che, devo dire, in questi mesi di lavoro ha dato un segnale forte alla città».

Scioglimento iniquo, dice lei. Ma c’erano o no, le condizioni per procedere?

«Sono convinto che non ci fossero, onestamente, anche leggendo la relazione, questi margini per andare allo scioglimento. Cosa diversa la responsabilità dei singoli, che vanno perseguite, com’è giusto che sia; la lotta alla criminalità; isolare chi ha sbagliato… Ma vedo che anche in questa relazione ci sono diversi punti poco chiari, alcune disattenzioni… Forse, tutta questa necessità e urgenza di commissariare il Comune di Reggio Calabria, che poi rappresenta l’intera Calabria anche quale sua più grande città, non è stata positiva».

Reggio “in che senso” rappresenta tutta la Calabria?

«…Il punto è che il danno non è stato operato solo verso gli amministratori e i cittadini reggini. Per lavoro, mi reco spesso all’estero: molte volte Reggio Calabria viene considerata “Calabria”, per cui questo provvedimento ha determinato un pesante danno d’immagine per l’intera regione, un danno che in questo momento non dovevamo e non potevamo subire. Però, non si può penalizzare un’intera città solo per aspetti che, certamente, non tutti capiscono… Spero che i cittadini reggini comprendano tutto ciò e che da ora possa avere inizio una reazione».

 …Che reazione, scusi?

«…Non certo una reazione turbolenta. Ma una reazione morale, sì; una reazione civile della gente, che voglia far rinascere Reggio e farla ridiventare quella grande città che è e che, per me, potrà essere anche in futuro».

Una porzione d’elettorato del centrodestra contesta vivacemente lo scioglimento. Un’altra porzione, però, si chiede: dopo l’arresto di un consigliere ed ex assessore comunale (Pino Plutino) per concorso esterno in associazione mafiosa, dopo l’arresto di entrambi i direttori operativi di due società miste-chiave come Multiservizi (Pino Rechichi) e Leonia (Bruno De Caria) e lo scioglimento per infiltrazioni mafiose della prima “mista” (Multiservizi, appunto) …cos’altro doveva accadere, esattamente, per sciogliere un Comune per mafia?

«Ma, se è per questo!, episodi così sono accaduti anche in tante altre parti d’Italia, ma i Comuni di riferimento non sono stati sciolti… E poi, le indagini su alcune società risalgono anche a un decennio fa: se alcune cose si sapevano, bisognava anche dirle!, non può essere responsabilità del sindaco… Il sindaco non può fare indagini. Credo ci si dovesse limitare a “estirpare il bubbone”, ma credo fermamente che i consiglieri comunali nella grande maggioranza non siano mafiosi, anzi: con la ‘ndrangheta non c’entrino proprio niente. E questo lo dico non tanto per gli amministratori, quanto per i cittadini di Reggio Calabria, che non possono essere additati all’estero come se fossero mafiosi, quando la stragrande maggioranza dei reggini è gente onesta e laboriosa. E che ha anche notevole difficoltà, in un momento del genere, ad andare avanti…».

…Vero. Ma che c’entra, scusi?

«Uno dei motivi che rende inesplicabile questo scioglimento è proprio questo. Vorrei capire: da ora in avanti, chi potrà dare risposte alla cittadinanza? Le persone in difficoltà, i disoccupati, a chi si rivolgono? Non c’è un interlocutore politico. Che in questo momento di grave crisi, al di là di questo o quel partito, sicuramente servirebbe».

 E …quindi?

«Quindi, credo che ad alcune sviste andrebbe tempestivamente posto rimedio. Non so se il sindaco Arena intenda proporre ricorso contro il decreto presidenziale di scioglimento dell’Ente: secondo me, sarebbe veramente opportuno, anche se poi ovviamente la decisione sarà sua».

0 pensieri riguardo “Scioglimento Comune di Reggio, Fedele incita Arena: “Opportuno impugnare il decreto”

  • 21 Ottobre 2012 in 15:45
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    Lo scioglimento anticipato di un Consiglio Comunale eletto democraticamente dal popolo è sempre un atto eccezionale e di stravolgimento delle normali regole della partecipazione più ampia. Per l’assunzione di un provvedimento di tal tipo vi devono essere delle condizioni estreme e particolari. L’attuale normativa non è precisa e lascia ampia discrezionalità a chi deve assumere il provvedimento. Ed allora si assiste a casi in cui lo scioglimento appare una “forzatura” e casi in cui non vine nemmeno inviata la Commissione d’accesso, pur in presenza di elementi altamente inquietanti e di vero condizionamento all’azione amministrativa. Premesso ciò, lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria non può essere supportato solamente in quello che si legge nel relativo provvedimento. E’ troppo poco per assumere tale atto pesantissimo per l’intera città. Lo affermo come avvocato e studioso del diritto. Se si dovesse limitare l’azione del Ministro a tale esclusivo atto, la questione appare molto inquietante perchè si dovrebbero sciogliere moltissimi comuni della Provincia, della Regione e dell’intera Italia. Vi sono stati e vi sono fatti di maggiore pesantezza e rilevanza che per altri enti non sono stati portati all’attenzione delle Istituzioni con la stessa celerità ed efficacia. Questo è molto strano. Spero che ne prosieguo tante cose si possano chiarire. Altrimenti si potrebbe cominciare a concretizzarsi l’affermazione di chi grida al complotto contro un’intera città. Avv. Giacomo Saccomanno

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