COMUNE / A – Reggio Calabria dice sì alle unioni civili (in commissione). Ma è “guerra”
A Reggio Calabria “via libera” a maggioranza, quantomeno in commissione Statuto e Regolamenti, (presidente, Mimmo Martino del Centro democratico) entro la data indicata dal primo cittadino Peppe Falcomatà (il quarto sindaco tra i più amati d’Italia, stando alla recente classifica del Sole 24-Ore).
Il Regolamento consiliare sulle Unioni civili, focus di quello
che è forse l’unico reale scontro duro verificatosi al Comune tra maggioranza e opposizione di centrodestra, raccoglie i voti della maggioranza di centrosinistra.
Non per intero, però: i consiglieri Emiliano Imbalzano e Tonino Nocera (entrambi di A testa alta) non votano contro, per evitare d’esasperare il conflitto interno alla coalizione che sostiene Falcomatà, però preferiscono distinguersi in ogni caso, optando per l’astensione.
E soprattutto, è la coalizione di centrodestra a mugugnare di brutto: in attesa del voto d’aula, l’assoluta indisponibilità a votare un “qualcosa” che suonasse come una forma di riconoscimento delle unioni omosessuali – già preannunciata nell’agguerrita conferenza stampa che aveva seguìto le polemiche sulla “mozione Ripepi” –, insomma come un avallo di quanto già effettuato in barba all’attuale ordinamento giuridico nazionale in Comuni assai più grandi e blasonati (dalla Roma di Ignazio Marino alla Milano di Giandomenico Pisapia) s’è materializzata in una netta presa di posizione, con l’uscita di tutti i membri di minoranza dall’aula della Commissione.