Il reggino Gianni De Gennaro, ex capo della Polizia, nominato da Monti sottosegretario ai Servizi segreti

Un altro calabrese a Palazzo Chigi; e, stavolta, un reggino…

La nomina è di quelle destinate a far discutere parecchio: il nostro concittadino e corregionale prescelto è infatti l’ex capo della Polizia di Stato Gianni De Gennaro, fin qui a capo del Dis (Dipartimento informazioni per la sicurezza) che lascia dunque dopo averlo guidato per un periodo quadriennale.

Destinazione assolutamente “esplosiva”: De Gennaro sarà infatti il sottosegretario di Governo <autorità delegata all’intelligence>, secondo quanto previsto dall’attuale normativa sui servizi segreti in Italia. A sostituirlo ai vertici del Dis sarà Giampiero MasImagesolo, fin qui segretario generale alla Farnesina (Ministero degli Esteri).

E a proposito della legge vigente in materia d’intelligence: la normativa prevede che l’Autorità delegata informi costantemente il premier sulle modalità d’esercizio delle funzioni a lui tributate (e, tanto per restare in tema d’informazioni reciproche…, ieri sera il presidente del Consiglio Mario Monti avrebbe tempestivamente informato della nomina incipiente il presidente del Copasir, l’organismo parlamentare che sovrintende giusto ai servizi d’informazione italiani, Massimo D’Alema); fa parte del Cisr (il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica); presiede il Collegio di vertice (composto dal direttore generale del Dis e dai direttori dei servizi, cioè Aise per gli Esteri e Aisi per la sicurezza interna).

De Gennaro, laurea in Giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma, insignito – tra l’altro – delle cariche onorifiche di commendatore e Grande ufficiale, ha lavorato a lungo con Giovanni Falcone e sul versante antimafia (tra l’altro fu lui a curare l’estradizione del primo pentito di Cosa Nostra, Tommaso “don Masino” Buscetta).

Tra gli altri rilevantissimi incarichi ricoperti, Gianni De Gennaro è stato fra i primi direttori della Dia (la Direzione investigativa antimafia), dal 1993 al 1994; nel ’94 e fino al 2000 capo della Criminalpol (e contemporaneamente vicecapo della Polizia); dal 2000 al 2007, ai vertici della Polizia di Stato; 5 anni fa divenne capo di gabinetto del Ministero dell’Interno (al tempo, guidato da Giuliano Amato). L’anno successivo fu commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania; dal maggio sempre del 2008 assunse l’ultimo incarico, la direzione del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), fino all’attuale sottosegretariato.

Ma non si può certo scordare che, per altro verso, nel “curriculum” del reggino neo-uomo di Governo c’è pure una presunta macchia da poco rinfocolata dal fortunatissimo film “Diaz”: la gestione dell’ordine pubblico nell’ambito del G8 di Genova, in cui perse la vita l’attivista no-global Carlo Giuliani (e durante il quale De Gennaro era capo della Polizia).

Accusato d’istigazione alla falsa testimonianza (il pm chiese per lui due anni di reclusione, sostenendo che Gianni De Gennaro avrebbe spinto l’allora questore del capoluogo ligure Francesco Colucci a dichiarare il falso sull’accaduto alla Diaz), in primo grado De Gennaro fu assolto; in seconda istanza, il 17 giugno 2010, il nostro corregionale (calabrese come il carabiniere Mario Placanica, che sparò a Giuliani) fu però condannato a un anno e quattro mesi, per essere definitivamente prosciolto e con formula ampia (perché <i fatti non sussistono>) in seguito a sentenza <senza rinvio> da parte della Sesta sezione penale della Corte di Cassazione.

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