Derivatòpoli, la Procura di Milano “inchioda” le banche. E a Catanzaro….

Chissà che ne pensano a Catanzaro. Quelli che hanno governato prima e quelli che governano ora a Palazzo Alemanni, voglio dire.

E chissà che ne pensano a Zurigo, al quartier generale di Ubs, per esempio.

Parliamo di Derivatòpoli, sì: della “stangata” (proprio nel senso della “sòla” reso celebre da Paul Newman e Robert Redford). Fatto sta che adesso, buttando uno sguardo anche distratto verso via Freguglia – sede del Palazzo di giustizia di Milano –, la tremarella sta venendo a molti…

Oggi, il procuratore aggiunto meneghino Alfredo Robledo – pubblica accusa nel processo contro Deutsche Bank, Depfa, Jp Morgan e appunto Ubs per lo scandalo degli swap supertossici “rifilati” al Comune di Milano – ha chiesto la condanna dei 4 istituti di credito coinvolti. Ma non uno scappellotto; no. A margine della richiesta di condanna per 9 delle 13 persone fisiche imputate per la presunta truffa legata al bond da 1,68 miliardi di euro con scadenza 2035, il magistrato stavolta chiede d’inchiodare le banche che avrebbero «raggirato» l’Ente locale con una multa da 1,5 milioni di euro per ogni istituto, la confisca di oltre 72 milioni di euro e soprattutto il divieto a contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno, una sorta di “bollino nero” che dal punto di vista del rating-credibilità farebbe chiaramente scendere sottozero terminali finanziari più che prestigiosi.

«Le banche – ha affermato, tra l’altro, il procuratore aggiunto in requisitoria – hanno spinto con delicatezza, ma con dolo, il Comune verso la stipula dei derivati (…) hanno costruito un percorso già segnato su cui condurre il Comune» che, d’altro canto, non avendo assolutamente a Palazzo Marino («contraente debole») le professionalità indispensabili per valutare autonomamente in modo adeguato la convenienza&opportunità di sottoscrivere gli swap, ha finito per «affidarsi» acriticamente alle valutazioni e alle prospettazioni di mano bancaria.

Che – dubitavate?! – parlavano di magniloquenti, meravigliosi profitti a venire per le casse del capoluogo lombardo: un orizzonte completamente smontato dal ctu Francesco Corielli, docente associato di Statistica al dipartimento Finanza della “Bocconi” («Le banche hanno attestato questa convenienza economica, pur essendo a conoscenza del fatto che questa convenienza non c’era», ha così potuto asserire Robledo).

Ma – of course – le banche, a dispetto della transazione che già sul fronte della giustizia civile aveva schiuso le porte al Comune di Milano di un risarcimento da 455 milioni di euro più interessi da parte degli istituti di credito, ritengono «che le proprie argomentazioni siano fondate» (Deutsche) e si dicono certe «che non sussistono basi legittime per qualsiasi condanna o sanzione» (Ubs).

…Resta il fatto che l’analogia con Catanzaro, con la discutibilissima gestione dei 9 contratti di swap sottoscritti dalle Giunte regionali guidate prima da Peppino Chiaravalloti e poi da Agazio Loiero che ha portato tra l’altro all’arresto dell’ex consulente della Regione Calabria Massimiliano Napolitano, in queste ore sta portando molti operatori della politica e del credito a profonde riflessioni.

Forse non era sballata la richiesta dell’udiccino Gianluca Gallo, presidente del Comitato regionale di controllo contabile, di un Consiglio regionale esclusivamente dedicato ai derivati finanziari e ai presunti raggiri che ci starebbero dietro, e non sarebbe affatto male neppure far chiarezza in via definitiva circa l’inaccettabile commistione tra proponente e contraente…

Napolitano, ad esempio, da consulente della Regione avrebbe ricevuto due milioni e  mezzo di euro di “tangente” da Nomura per la stipula degli swap;  l’ex dirigente generale del Dipartimento regionale Bilancio Mauro Pantaleo (altro indagato per gli esemplari di “finanza creativa” targati Nomura, primo troncone dell’inchiesta catanzarese) a essere inserito negli organici di Barclays Capital, una delle controparti cioè della Regione Calabria nella stipula dei contratti di finanza derivata…

In tutto questo, e mentre gli inquirenti cercano – tramite apposite rogatorie – tracce in Svizzera degli effettivi flussi di denaro collegati agli swap della Regione Calabria, la notizia degli ultimi giorni è che la Procura di Catanzaro acquisirà l’expertise che verrà fornita (entro il mese prossimo, pare) da Gianluca Fusai, reader in Mathematical Finance alla City University di Londra; cioè, lo stesso super-esperto che ha condotto giusto il Comune di Milano a smascherare i dribbling contrattuali delle banche.

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